Oggi 9 Marzo 2019 a distanza di quasi 30 anni dal primo demo esce il primo album ufficiale del Giardino Violetto
Oltre al download libero e gratuito, abbiamo stampato circa 300 copie in vinile (il vinile non contiente per motivi di spazio le tracce 1 e 10 che sono disponibili solo per il download)
Potete ordinarlo al costo di € 15,00 + spese di spedizione, mandando una mail a ilgiardinovioletto(at)autistici.org
Se siete a Roma potete poi venire a ritirarlo il giovedi dalle 20 alle 21 presso lo spazio sociale 100CelleAperte, Via delle Resede 5 (avvertiteci prima mi raccomando)
Scarica e ascolta “Il Giardino Violetto” 2019
- La Fine del Tempo
- Lacrime Scorrono Fredde
- Crepuscolo degli Idoli
- Al Cospetto del Nulla
- La Legge del Padre
- Mutazioni
- Anomalia
- Silenzio Assordante
- Divino Dolore
- Il Giardino Violetto
Scarica tutto l’album in formato zip tar.gz
Di seguito i testi del nuovo album
1. La Fine del Tempo
ascolto parole scandite e lucenti
sputate da bocche impastate di merda
modellano i segni gustosi e beffardi
che spezzano nervi collegano menti
mi riesce soltanto guardare lontano
discreto lo spazio intorno ai miei occhi
disseta soltanto la storia infinita
di popoli che hanno distrutto il presente
sguardi incorporei trafiggono il mondo
controllano i passi tra lenti connesse
esiste soltanto l’esistere sempre
nessun nascondiglio nessuna pietà
collego il mio cuore a una macchina astratta
che sputa sentenze per ogni respiro
speravo che fosse soltanto finzione
ma fuori il vero e’ un momento del falso
sipari avvolgono inconsci spezzati
spettacoli atroci di cerchi concentrici
coazioni a ripetere esponenziali
riportano sempre nello stesso punto
trionfa la legge dell’essere adesso
non c’e’ piu’ lo spazio per nessun sapere
soltanto squittii di inutili corpi
a cui mai nessuno dara’ sepoltura
il tempo e’ finito in un pozzo profondo
soltanto le tenebre sanciscono il giorno
2. Lacrime Scorrono Fredde
distesa inerme e confusa
sognando un lontano conforto
le lacrime scorrono fredde
annegano i sogni tra gli occhi socchiusi
aspetto il ritorno di un ultimo colpo
assestato con forza sul ventre contorto
ricado all’indietro cercando un appiglio
tra rovi dipinti su tele marcite
ascolto il ricordo di vite passate
distruggere autunni di atroci certezze
parole gia’ dette passate nel vento
tra lapidi bianche cosparse di fiori
mi stringe piu’ forte mi sputa sul viso
lo sento arrivare nessun movimento
so solo restare a guardare
so solo restare a guardare
il tempo disciolto nel sangue rappreso
di mosche stordite a sbattere a un vetro
cercando risposte annaspando nel buio
che spegne i miei occhi storditi dal sonno
mi fermo ascoltando il suono profondo
di inutili grida da guerre lontane
e intanto la gente continua a parlare
di quello che prova a deridere gli altri
profili accennati di tenebre incerte
di lame e coltelli di onore e di gloria
di porte sbattute in faccia alla vita
che lascia i suoi giochi e si mette da parte
la tenera forza di un giovane cuore
strappato dal petto che urla e che piange
il senso contorto di giorni spezzati
il nulla e’ il miglior regalo che avrai
3. Crepuscolo degli Idoli
crepuscoli freddi di croci e di marmo
cancelli d’acciaio sbattuti sul viso
le grida e il silenzio i sensi schiacciati
odore di morte e putrefazione
giardini di ossa sferzati dal vento
di fumo e vapori, inferni terreni
la pioggia battente schiaffeggia le guance
e rivoli freddi ci sfregiano il volto
se alzo la testa e guardo di fronte
un metro di terra ricopre i miei occhi
richiama alla mente una vita sottile
piegata dal peso di atroci certezze
ricordi infiniti risuonano in testa
risucchiano l’eco di tutti gli errori
le forme appuntite di giorni sbagliati
scolpiti e incastrati nel tempo che scorre
non ha nessun senso aspettare la fine
moriamo senza guardare all’indietro
4. Al Cospetto del Nulla
i giorni continuano a crescere neri
sfiorando un buio respiro di vita
giacendo costretti a guardare pietosi
gli avanzi di pasti mai consumati
l’inferno lo fanno gli dei ingenerosi
che piegano il tempo con leggi beffarde
punire e sfiancare le vite meschine
di uomini e donne costretti a fallire
attimi riempiono i calici colmi
traboccano suoni di inutile pace
bestemmie all’ignaro colore del tempo
un pianto un pianto circonda i segreti
ghirlande di fiori appena raccolti
li vedo appassire e cadere nell’ombra
un ultimo sguardo annusando la terra
cadendo in ginocchio al cospetto del nulla
5. La Legge del Padre
ascolto la voce del padre
mi segue uscendo dal nulla
mi dice “bastardo! perchè mi fai male?
perchè mi mortifichi, mi impali a una croce?”
di fronte alla legge mi fermo pensando
e provo a capire che cosa ho sbagliato?
poi guardo mia madre che piange
che vuole scappare, che vuole fuggire
Il corpo del padre nel corpo del figlio
misture in decomposizione
lo guardo e lo lascio marcire nel tempo
sperando che iu giorno lo mangino i vermi
richiudo il sepolcro imbiancato di fresco
bestemmio al cospetto di qualsiasi dio
nel nome del padre soltanto la morte
nel nome del padre soltanto la morte
6. Mutazioni
sottili bagliori di fragili incanti
sospiri sbiaditi di noia perpetua
di lotte assassine con il proprio corpo
di film proiettati su schermi spezzati
di torbida essenza si nutre il normale
ignoti paesaggi di desolazione
vaneggiano colpe di genesi informi
figliate da incerte nature bastarde
parole raccontano un mondo indicibile
il trucco si scioglie in colori sbagliati
guardando lo specchio crepato dai colpi
di io maledetti che chiedono il conto
un’orda malata ruggisce agghiacciante
e grida pagane distruggono il giorno
scavando le fosse profonde e incuranti
per cristi redenti agognanti salvezze
la forza del buio risplende leggiadra
conflitto perenne tra orgasmo e dolore
ignote alchimie di miele e mercurio
e demoni prendono un posto nel cuore
7. Anomalia
sfumature di ghiaccio solo questo vedo
banalità e interezza, liquidi entusiasmi
rincorsi dalla fretta di soffrire
rincorsi dalla fretta di soffrire
una finta morte gelata
illusioni sotto un manto di neve
ingannata affatto candida
sporcata da peccati mai consumati
fiorente decadente
perfetta anomalia
eterna sopravvivenza riempita da giudizi
deboli nebulose liquidi devastanti
l’impeto della mia anomalia
mi accoglie nell’eremo dei dubbi
la rimpiango l’ho delusa
faceva male era perfetta
arbusti alti e scarni sedie rotte e accatastate
rincorsi dalla fretta di soffrire
fiorente decadente
perfetta anomalia
8. Silenzio Assordante
di colpo il cielo si squarcia di netto
e piovono fiumi di acido e piombo
i droni sorvolano il fumo silenti
scegliendo bersagli tra corpi straziati
le guerre spartiscono i pezzi di mondo
le vedo passare tra immagini astratte
gli echi lontani di urla impietrite
si innestano dentro l’inconscio rimosso
soltanto fuggire tra strade deserte
lasciarsi alle spalle la puzza di morte
un mondo migliore di pace e lavoro
un patto sociale di lacrime e sangue
miraggi di vite splendenti e sicure
scandite dal verbo: dovere e ubbidire
se credi che basti soffrire in silenzio
saranno poi gli altri a portarti sul fondo
le vite di uomini e donne trafitte
da innesti sociali che sgorgano sangue
confini di muri e di mare perenne
eretti fin dentro il tuo inutile cuore
sorveglia la vita di chi ti sta accanto
punisci te stesso per aver sbagliato
non c’e’ piu’ distanza tra servo e padrone
soltanto il latrato dei cani da guardia
sperare per non ottenere mai nulla
pregusto l’angoscia di tutta una vita
passata aspettando la gioia discreta
di madri e sorrisi dei giorni di scuola
i sogni marciscono tra ruggine e sale
tra gabbie che intorno rinchiudono il mondo
mi piego in un cupo silenzio assordante
e annego nel buio degli occhi piangenti
9. Divino Dolore
pavimenti sporcati di niente
stregano lo sguardo imbarazzato
di giovani pulsioni pudiche
incuranti degli occhi collerici
neonate illusioni appena fiorite
inebriano inutili atroci cadute
recise dal lato dei sogni
troncate dal lato dei sogni
sogni accoglienti compiaciuti di loro stessi
di risvegli comodi e di nuovo piangenti
strascichi pesanti ci spezzano le spalle
bagnate da lacrime inattese e codarde
neonate illusioni appena fiorite
inebriano inutili atroci cadute
che tanto ci fanno godere
del nostro divino dolore